Classica

"Tra la Carne ed il Cielo": Il Ravenna Festival 2022 nel segno di Pier Paolo Pasolini

 Pier Paolo Pasolini
 Pier Paolo Pasolini

Il Ravenna Festival rende omaggio a Pasolini. In scena grandi artisti nazionali e internazionali, con la  “Trilogia d'autunno” dedicata al trittico operistico Da Ponte/Mozart.

Una lotta tra la Carne ed il Cielo”, è l'espressione che Pier Paolo Pasolini usò nei Quaderni Rossi a proposito della Siciliana contenuta nella prima Partita per violino solo di J. S. Bach: un compositore che ebbe sui lui un grande fascino, tanto da volerne la musica nei film Accattone e Il Vangelo secondo Matteo.

E' un'espressione che il Ravenna Festival 2022 , in scena dal 1 giugno al 21 luglio 2022, appone nella sua locandina, rendendo così esplicito l'intento di rendere omaggio al grande scrittore e cineasta friulano nei 100 anni dalla nascita. Oltre ad alcuni momenti dedicati alla produzione letteraria, non mancherà infatti la proiezione delle sue maggiori prove cinematografiche.

Pasolini e Maria Callas durante le riprese di Medea


Per inciso, Tra la carne e il cielo è pure il titolo del brano inedito di Azio Corghi che sarà eseguito il primo di giugno, nella serata con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding che aprirà ufficialmente la rassegna ravennate. 

Evento preceduto da un'anteprima il 25 maggio, grazie al pianoforte di Ludovico Einaudi, che presenterà con un trio il suo ultimo album Underwater. Ravenna Festival chiuderà i battenti il 21 luglio, con un concerto diretto da Riccardo Muti alla testa dell'Orchestra Giovanile Cherubini.

Ludivico Einaudi
Riccardo Muti e l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Due poeti a confronto, Dante e Pasolini

Le presenze spirituali di Pasolini e di Dante – il cui corpo riposa a Ravenna - disegneranno un doppio fil rouge non solo musicale ma anche teatrale, che coinvolgerà artisti come Cristian Carrara, Elio Germano, Moni Ovadia, Fanny & Alexander, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe. 

E la polarità fra umano e divino, espressa dal titolo del festival, offrirà inoltre spunto di esplorare i molti volti del sacro, ad esempio con le rappresentazioni sulle figure di S. Francesco e S. Agostino, con The Canticles di Britten affidati a Ian Bostridge, la Messa Arcaica e le canzoni “mistiche” di Battiato  affidate a Simone Cristicchi, Juri Camisasca, Alice, Cristina Baggio, all’Orchestra Maderna e al Coro della Cattedrale di Siena. 

La locandina dell'evento

Ospiti internazionali

Fra gli ospiti musicali troveremo fra gli altri Gidon Kremer, Janos Pilz, Ivan Fischer, Christoph Eschenbach, Jordi Savall, l'Orlando Consort, l'Ensamble Zefiro, Ottavio Dantone e l'Accademia Bizantina, il giovane violinista Giuseppe Gibboni, i100Cellos di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi, la Premiata Forneria Marconi, Eduardo De Crescenzo, Carmen Consoli, la jazz singer Diana Krall. 

Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e i 100 Cellos

Danza, danza, danza

Ricca la sezione dedicata alla danza internazionale, con lo spettacolo Les Italiens de l’Opéra de Paris, gala ideato da Alessio Carbone, l'arrivo del Béjart Ballet Lausanne diretto da Gil Roman, e della compagnia Hofesh Shechter II. 

Previsto un evento in ricordo del coreografo Micha van Hoecke, recentemente comparso, che del Ravenna Festival fu una presenza assidua: Canto per un poeta innamorato, curata da Miki Matsuse, sua storica collaboratrice e compagna di vita. Completano il percorso danza due proposte dantesche: Paradiso del Gruppo nanou, ed Inferno – Terra del fuoco della Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei. 

Il Béjart Ballet Lausanne

Per la Trilogia d'autunno, tre capolavori mozartiani

Il percorso del Ravenna Festival troverà un'appendice nella consueta Trilogia d’Autunno, che dal 31 ottobre al 6 novembre porterà in scena al Teatro Alighieri Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte di Mozart e Da Ponte, dirette rispettivamente da Giovanni Conti, Erina Yashima e Vladimir Ovodok - allievi dell’Accademia di Riccardo Muti - sul podio dell’Orchestra Cherubini. 

Il progetto, affidato nella regia ad Ivan Alexandre, è in coproduzione con l’Opéra Royal de Versailles e lo svedese Drottningholms Slottsteater.